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Ciao a tutti
Una cosa che forse non ho mai davvero spiegato è il perché di questo blog. Certamente è fatto in modo credo e spero
simpatico, ma quello che voglio dare io è più profondo e serio!
Scrivere del mondo della “elficología”, (un termine coniato dal francese Pierre Dubois nel 1967 per riferirsi allo studio del "piccolo popolo", la magia e gli esseri elementari o guardiani della natura in pratica quelli noti come gnomi, elfi, fate, troll, folletti, uomini selvatici, giganti, etc….) non è cosa semplice se si vuole farlo seriamente, quindi con ricerche su libri e di conseguenza sui luoghi sulla storia e così via… Il mio blog nasce dall’ambizione di far conoscere anche in Italia questa disciplina interessante, di rigore scientifico e diffondere tali studi. L’Italia (come la maggior parte dell’Europa ma non solo) è un paese ricco di spiriti della natura, ma c’è poco interesse e ancor meno ci si crede nella loro esistenza, dal mio punto di vista esistono ma sicuramente in altre dimensioni, visibili solo se e quando vogliono loro!! Ci sono molti casi di avvistamenti di esseri soprannaturali di questo tipo ma pochi lo dicono, spesso per vergogna (si sa parlare di gnomi fa sorridere figuriamoci dire si li ho visti o ci credo…) Sicuramente non siamo l'unico pianeta con la vita, non siamo l'unica specie di ominidi che popolano la terra, anche se alcuni dicono il contrario ... Non siamo soli.



REGNO SEGRETO

Un oscuro ministro presbiteriano scozzese, Robert Kirk, scrisse verso la fine del Seicento questa incantevole, incantata guida al "REGNO SEGRETO" dei fairies e dunque delle fate, degli elfi, degli gnomi e di tutte le altre specie che appartengono a quelle "aree tribù".
Usando la sobrietà dei grandi etnologi e il tono familiare, pacato di chi racconta di cose con le quali ha avuto a che fare per tutta la sua vita, Kirk voleva innanzitutto trasmetterci una descrizione precisa e fedele degli esseri di quel mondo, delle loro abitudini e del loro modo di intervenire nella nostra vita.
Solo così, egli sperava, si potevano dissipare molti pregiudizi: primo fra tutti quello che il "regno segreto" non esistesse e che quel "popolo quasi sempre invisibile" fosse un banale frutto dell'immaginazione umana, mentre la quotidiana esperienza ci vuol dimostrare il contrario.
Che cos'è infatti l'inquietante, ciò che ci fa fremere di orrore o di attrazione, se ogni volta uno dei tanti "tentativi benevoli" con cui quelle "creature nostre sorelle" ci avvertono che, oltre al nostro mondo, esiste anche quello del "popolo nascosto" per il quale "lavoriamo tanto per noi stessi"?
E i non pochi che hanno l'ambiguo dono della "seconda vista" non sono forse semplicemente coloro che sono sempre accompagnati da "un raggio come quello del sole", per il quale permette di vedere in ciascuno degli "atomi" sospesi nel pulviscolo dell'aria un abitante della "città sotterranea pervasa da una luce verde"?
Kirk allinea con dolcezza, ma con determinazione, i suoi argomenti.
Egli nutriva infatti una fede soave nel progresso, e ben sapendo che "ogni epoca ha qualche segreto lasciato da scoprire", sognava però che un giorno finalmente i rapporti tra noi e i fairies sarebbero stati "liberamente esercitati e tanto bene conosciuti come sono l'arte della navigazione, la stampa, le armi da fuoco, il cavalcare a sella con la staffa, e le scoperte dei microscopi, che una volta suscitavano altrettanta meraviglia ed era altrettanto difficile da far credere".
Dopo più di 2 secoli e mezzo, il manoscritto di Kirk ha trovato il suo primo adeguato decifratore e commentatore in Mario Manlio Rossi.
Con estro sapiente e acume erudito, Rossi ha cercato e trovato le tenui tracce dell'esistenza del "cappellano delle fate", individuando anche finalmente il manoscritto originale del
Regno Segreto.
Infine ha dedicato a quel testo un lungo saggio, dove attraverso le teorie e gli esempi di Kirk sui nostri rapporti con i fairies veniamo ricondotti al centro di una vasta e oscura area della cultura moderna europea: quella delle dottrine (e delle pratiche) dell'occulto, dei processi alle streghe (e di fatto l'intenzione di Kirk era innanzitutto quella di sottrarre coloro che hanno rapporto con i fairies al sospetto di stregoneria), della vana lotta della scienza contro le fate.
Perchè alla fine, come Rossi dimostra con scintillante consequenzialità, sono le fate a rivelare l'inconsistenza della scienza empirica.

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